venerdì 12 novembre 2010

Michel de Montaigne

"Consideriamo per ora dunque l'uomo solo, senza aiuti dal di fuori, armato soltanto delle proprie armi [...] egli mi faccia capire con la forza del suo ragionamento su quali basi ha fondato quelle grandi superiorità che pensa di vere sulle altre creature. Chi lo ha convinto che questo meraviglioso movimento della volta celeste, la luce eterna di queste fiaccole rotanti così velocemente sul suo capo, i movimenti spaventosi di questo mare infinito, siano predestinati e continuino per tanti secoli per la sua utilità e per il suo servizio? E' possibile immaginare niente si così ridicolo che questa miserabile e debole creatura, la quale non è neppure padrona di sé, esposta alle ingiurie di tutte le cose, si dica padrona e dominatrice dell'universo, di cui non è in suo potere conoscere la minima parte, tanto meno comandarla?"

"La più disgraziata e fragile di tutte le creature è l'uomo, e nello stesso tempo la più orgogliosa. Essa si sente e si vede collocata qui, in mezzo al fango e allo sterco del mondo, unita e connessa alla peggiore, più morta e corrotta parte dell'universo, all'ultimo piano della casa e nel più lontano dalla volta celeste, con gli animali della peggiore specie delle tre; e vuol piantarsi e vuol mettersi il cielo sotto i piedi"

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